Il fucile MAS-36 era un'arma usata dall'esercito francese. Si trattava di una carabina a ripetizione manuale. Il caricatore conteneva fino a 5 colpi e sotto la canna era presente un aggancio per baionetta. Adottato nel 1936 dalla Francia e destinato a sostituire la serie di fucili Berthier Lebel. E' stato prodotto dalla Manufacture d'armes de Saint-Étienne (MAS), una delle numerose fabbriche di armi di proprietà del governo Francese.
martedì 26 novembre 2013
venerdì 22 novembre 2013
Stralci
Da qualche parte nelle Terre Perdute...
"Sono ormai molte ore che Ramon se ne è andato alla ricerca di qualcosa da mangiare. Siamo chiusi in questa casa da giorni e ormai siamo allo stremo, ha detto che sarebbe tornato presto, giusto il tempo di trovare qualcosa da mettere sotto i denti. Mi ha detto di aspettarlo qui e non aprire per nessun motivo a nessuno, fino a che non senta la sua voce. Ho paura e fa freddo, ma Ramon è forte, è in gamba mi fido di lui, sicuramente starà per tornare con qualcosa di buono da mangiare, insieme accenderemo un fuoco, mangeremo e dormiremo abbracciati, Ramon torna sempre, anche se a volte mi fa preoccupare...il tempo passa e Ramon ancora non si vede, mi chiedo perché diavolo mai ci mette così tanto... bussano alla porta, Ramon! Sicuramente è lui... no, non è un bussare, grattano alla porta, sento le unghie nel legno, colpi, colpi sempre più forti... ho freddo, ho paura..."
lunedì 18 novembre 2013
#01 Arrivo a Rennes le Chateau
Erano passati mesi da quell'assalto degli sciacalli. Mesi passati a saltare da un posto all'altro, da un rifugio ad un altro, mesi fatti di fughe notturne. Notti insonni dove quando ti addormentavi, se ci riuscivi, l'ultimo pensiero era ai morti.. che mentre te chiudi gli occhi loro sono li e ti cercano, ti bramano, ti fiutano. Mi ero messo in viaggio con altri uomini, brava gente, sognatori a modo loro. Stavano andando a Parigi, lì c'è una battaglia da combattere, per la Francia, per i francesi, per la libertà. Una battaglia pensavo io... e questa qui fuori allora come me la chiamate? Però da una parte li capivo e li invidiavo: hanno uno scopo, oltre al sopravvivere dico. Glielo leggevo negli occhi e in un certo senso si, li invidiavo.
sabato 16 novembre 2013
#00 Sopravvivere nelle terre perdute
Non vivere, sopravvivere. Ho perso il conto di quante volte ho dovuto lasciare quelle che per me era diventata una casa e quante fottutissime volte ho perso chi era diventato la mia famiglia, chi mi aveva dato una speranza, una piccola illusione che mi faceva pensare che forse qualcosa si poteva ancora costruire. Perché per vivere o meglio sopravvivere qui nelle terre perdute devi continuamente ricominciare tutto da capo. Perché magari trovi un posto relativamente sicuro, una casa, un piccolo villaggio con un pozzo o magari una sorgente vicina. Se sei bravo e fortunato trovi anche il modo di procurarti un po' di cibo con regolarità e con metodo e organizzazione riesci a difenderti i morti. Poi arriva un giorno, perché quel giorno arriva sempre cazzo sempre in cui non ce la fai, in cui sono troppi o ti prendono alla sprovvista e devi scappare e magari devi scegliere di lasciarti alle spalle gli amici, sai che se aspetterai un attimo di troppo le persone anzi, quelle che erano le persone che fino ad un minuto fa condividevano la vita con te saranno un altro morto il cui unico scopo è quello di mangiarti. Perché qui nelle terre perdute devi sempre scegliere tra te e qualcun altro, non c'è spazio per i buoni sentimenti. Non è posto di eroi questo.
venerdì 15 novembre 2013
Il mondo di Sine Requie
Il 6 Giugno 1944 il mondo sprofondò nel più oscuro degli inferni. Nel Giorno del Giudizio i Morti iniziarono la loro caccia contro il genere umano.
Adesso è il 1957, il mondo è divenuto un ammasso di macerie, dove i pochi superstiti cercano di resistere alla fame dei Morti. Poche nazioni, rette da crudeli dittature, sono sopravvissute.
In Germania è sorto il IV Reich, un regno di orrore e follia, di freddi esperimenti genetici volti alla creazione della razza eletta e di armi terrificanti.Adesso è il 1957, il mondo è divenuto un ammasso di macerie, dove i pochi superstiti cercano di resistere alla fame dei Morti. Poche nazioni, rette da crudeli dittature, sono sopravvissute.
La grande Russia è sepolta sotto le titaniche città di metallo del Soviet, governate dall’inumano calcolatore chiamato Z.A.R. e dalle sue biomacchine.
L’Italia, ribattezzata Sanctum Imperium, è governata da Papa Leone XIV e dai suoi Inquisitori.
In queste terre anacronistiche i roghi sono tornati ad ardere la carne umana.
Il futuro più buio che l’uomo potesse immaginare è diventato la più mostruosa delle realtà. Questo è il mondo di Sine Requie.
Nessuna pietà
Nessuna tregua
Solo cieca ferocia
Nessuna tregua
Solo cieca ferocia
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