Pagine

giovedì 12 dicembre 2013

M1 Garand

L'M1 Garand, il cui nome originale in produzione era United States Rifle, Caliber .30, M1, è stato il primo fucile militare semiautomatico a presa di gas (ovvero con i gas di sparo che vengono recuperati per riarmare l'otturatore e ricaricare) ad essere consegnato in servizio per la fanteria nella U.S. Army. Costruito inizialmente dall'Arsenale militare di Springfield andò a rimpiazzare ufficialmente lo Springfield M1903 come fucile d'ordinanza standard nel 1936. 
Divenuto il fucile d'ordinanza del soldato americano, diede ottima prova in tutti i teatri di guerra e si guadagnò la fama di arma efficiente, robusta e precisa. Non era comunque esente da difetti: il caricatore conteneva solo 8 colpi e il sistema di caricamento dall'alto, tipo Mannlicher, era criticabile e talvolta fonte di inconvenienti.





L'M1 venne progettato da John Garand presso l'Arsenale di Springfield, MA nel 1924, ed affinato durante gli anni venti e trenta. Sebbene facesse parte della dotazione ufficiale già dal 1932, non entrò in servizio fino al 1936, e solo grazie a una decisione del Generale Douglas MacArthur. Il primo modello di produzione venne testato con successo il 21 luglio 1937.
Anche se l' M1 Garand sostituì lo Springfield 1903 per le truppe, quest'ultimo non scomparve completamente dall'armamento militare americano, principalmente perché veniva usato come ottimo fucile di precisione dotato di cannocchiale.

Il generale G.S. Patton lo definì la migliore arma da combattimento fornita a un fante, riferendosi alla sua velocità di fuoco unita a potenza, precisione e semplicità di manutenzione.

È sottile e ben bilanciato; il calibro è denominato .30-06, ovvero 0.30 pollici (7,62mm) di diametro massimo del proiettile mentre 06 si riferisce all'anno di adozione della munizione (1906). Gli accessori principali sono la baionetta e un tromboncino lancia bombe che si innestano sulla canna. Esiste anche un modello speciale, modificato per tiratori scelti, prodotto in piccole quantità in due versioni successive denominate M1 C / M1D.
Quello che causava qualche preoccupazione era che se c'era ancora qualche colpo nel caricatore, l'arma non poteva essere ricaricata in modo normale; l'arma doveva essere vuota per essere automaticamente predisposta per essere ricaricata. La mancata vista dell'emissione della clip esaurita poteva compromettere tentativi di fuoco.
Un problema minore derivava dal fatto che, esauriti i colpi, il fucile emetteva un forte rumore metallico, dovuto all'espulsione del clip, lasciando intendere al nemico che il fucile andava ricaricato.
In ogni caso era possibile estrarre un caricatore parzialmente utilizzato (cosa molto utile in situazioni di cecchinaggio o simili) aprendo il castello manualmente (azionando l'asta di caricamento all'indietro) ed azionando il pulsante del meccanismo di ritenzione della clip posto sulla sinistra del castello.
In linea generale, tutti questi problemi erano secondari rispetto al vantaggio fondamentale di quest'arma rispetto ai contemporanei fucili bolt-action, e cioè la possibilità di sparare più colpi in successione perché l'operazione classica di espulsione bossolo e caricamento in canna del successivo era effettuato in modo automatico subito dopo lo sparo sfruttando il recupero dei gas di scarico in canna, che provocavano l'arretramento dell'otturatore che poi ritornava in avanti per effetto di una molla. Semmai l'unico problema di questo tipo di funzionamento era che un soldato non molto addestrato poteva, durante il caricamento ferirsi il pollice durante le operazioni di caricamento del nuovo caricatore. Questo perché l'operazione di caricamento richiedeva che il soldato prima spingesse all'indietro manualmente l'otturatore con la mano destra e poi introducesse il caricatore spingendolo in basso con il pollice della mano destra mentre con il taglio inferiore della stessa mano teneva fermo l'otturatore impedendo che ritornasse in avanti per l'effetto della molla. In questa situazione non era raro che la presa sull'asta di caricamento dell'otturatore scivolasse e l'otturatore si chiudesse sul pollice mentre ancora stava spingendo il caricatore nella sua sede.

Dati tecnici
Peso: 4,3 kg
Lunghezza:1.100 mm
Lunghezza canna: 610 mm
Calibro: 7,62 mm
Tipo munizioni
.30-06 Springfield (7,62 × 63 mm)
Azionamento: a recupero di gas
Cadenza di tiro: Semi-automatico
Velocità alla volata 865 m/s
Alimentazione:clip da 8 colpi "en-bloc" (.30-06)
Organi di mira:  diottra regolabile in brandeggio e distanza (tacche da 10 mt) e mirino fisso.

Nessun commento:

Posta un commento