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giovedì 12 dicembre 2013

M1 Garand

L'M1 Garand, il cui nome originale in produzione era United States Rifle, Caliber .30, M1, è stato il primo fucile militare semiautomatico a presa di gas (ovvero con i gas di sparo che vengono recuperati per riarmare l'otturatore e ricaricare) ad essere consegnato in servizio per la fanteria nella U.S. Army. Costruito inizialmente dall'Arsenale militare di Springfield andò a rimpiazzare ufficialmente lo Springfield M1903 come fucile d'ordinanza standard nel 1936. 
Divenuto il fucile d'ordinanza del soldato americano, diede ottima prova in tutti i teatri di guerra e si guadagnò la fama di arma efficiente, robusta e precisa. Non era comunque esente da difetti: il caricatore conteneva solo 8 colpi e il sistema di caricamento dall'alto, tipo Mannlicher, era criticabile e talvolta fonte di inconvenienti.


venerdì 6 dicembre 2013

Fucile Berthier mod. 1907/15 e Berthier mod. 1916/32

Nel 1907 i francesi pensarono che fosse arrivata l'ora di mandare in pensione il fucile Lebel, e visto che il Moschetto Berthier se la cavava decisamente bene, pensarono di allungarlo per realizzare un buon fucile da fanteria con il minimo della spesa, utilizzando in buona parte macchinari già posseduti.

Il fucile modello 1907 fu adottato in effetti solo il 19 Giugno 1908, ed era destinato alle truppe coloniali. Non a caso è più conosciuto con il nome di "fucile da tiratore senegalese", e l'utilizzo sul campo non mise in evidenza particolari difetti, tanto che l'unica modifica effettuata è del 1908 e riguarda l'aggiunta di un perno passante nella parte posteriore della calciatura per evitare lesioni al calcio.

Carabina Lebel 1886/93/1935

Nel 1884 il chimico francese Paul Vielle aveva inventato la "poudre B", la prima polvere infume, ed i francesi avevano immediatamente progettato una munizione ed un fucile che potessero impiegarla. Era nato il fucile Lebel modello 1886, che venne modificato nel 1893 rinforzando parti dell'otturatore per evitare che, in caso d'incidenti, potesse essere proiettato contro l'occhio del tiratore, e questa è la versione denominata 1886/93 che troviamo nelle armerie. La vita operativa del Lebel fu nel complesso abbastanza travagliata, perché già nel 1892 erano apparse le prime carabine Berthier, che utilizzavano un caricatore a clip al posto dello scomodo caricatore tubolare da otto colpi del Lebel, e pochi anni più tardi apparvero anche i fucili lunghi Berthier. Nel 1935 in Francia ebbero l'idea di recuperare dei fucili Lebe

giovedì 5 dicembre 2013

#02 Vivere a Rennes le Chateau

Ormai è passato qualche mese da quando sono arrivato e mi sono abituato alla mia nuova casa. Lo so, l'ho pensato più volte e tutte quelle fottute volte è finita allo stesso modo, nel solito fottuto macabro modo. Ma qui mi sento di dire che è diverso, qui si sono organizzati, davvero dico. Didier Noel, "le Rouge", quello che comanda qui non mi ha dato tregua per le prime settimane, mi ha messo subito al lavoro, c'erano un sacco di riparazioni da fare e mi ha tempestato di domande, mi ha tenuto d'occhio per giorni dico e ogni sera voleva che andassi a casa sua a parlare. Poi non so, si deve essere fidato perché adesso sono libero di fare quello che voglio, si fida di me, e con la sua è arrivata anche la fiducia degli altri, non so quanti sono ma penso circa un ottantina tra uomini, donne e bambini. Tutti qui hanno un compito: ci sono gli addetti alla sicurezza, che girano sempre armati e accompagnano fuori dal borgo i lavoratori che devono uscire, c'è chi coltiva i campi, chi porta al pascolo le besti, chi cucina, c'è un medico e abbiamo anche una chiesa con un prete italiano, ogni tanto vado a fare qualche preghierina e a confessarmi, del resto non si sa mai...

martedì 26 novembre 2013

MAS-36

Il fucile MAS-36 era un'arma usata dall'esercito francese. Si trattava di una carabina a ripetizione manuale. Il caricatore conteneva fino a 5 colpi e sotto la canna era presente un aggancio per baionetta. Adottato nel 1936 dalla Francia e destinato a sostituire la serie di fucili Berthier Lebel. E' stato prodotto dalla Manufacture d'armes de Saint-Étienne (MAS), una delle numerose fabbriche di armi di proprietà del governo Francese.

venerdì 22 novembre 2013

Stralci

Da qualche parte nelle Terre Perdute...

"Sono ormai molte ore che Ramon se ne è andato alla ricerca di qualcosa da mangiare. Siamo chiusi in questa casa da giorni e ormai siamo allo stremo, ha detto che sarebbe tornato presto, giusto il tempo di trovare qualcosa da mettere sotto i denti. Mi ha detto di aspettarlo qui e non aprire per nessun motivo a nessuno, fino a che non senta la sua voce. Ho paura e fa freddo, ma Ramon è forte, è in gamba mi fido di lui, sicuramente starà per tornare con qualcosa di buono da mangiare, insieme accenderemo un fuoco, mangeremo e dormiremo abbracciati, Ramon torna sempre, anche se a volte mi fa preoccupare...il tempo passa e Ramon ancora non si vede, mi chiedo perché diavolo mai ci mette così tanto... bussano alla porta, Ramon! Sicuramente è lui... no, non è un bussare, grattano alla porta, sento le unghie nel legno, colpi, colpi sempre più forti... ho freddo, ho paura..."




lunedì 18 novembre 2013

#01 Arrivo a Rennes le Chateau

Erano passati mesi da quell'assalto degli sciacalli. Mesi passati a saltare da un posto all'altro, da un rifugio ad un altro, mesi fatti di fughe notturne. Notti insonni dove quando ti addormentavi, se ci riuscivi, l'ultimo pensiero era ai morti.. che mentre te chiudi gli occhi loro sono li e ti cercano, ti bramano, ti fiutano. Mi ero messo in viaggio con altri uomini, brava gente, sognatori a modo loro. Stavano andando a Parigi, lì c'è una battaglia da combattere, per la Francia, per i francesi, per la libertà. Una battaglia pensavo io... e questa qui fuori allora come me la chiamate? Però da una parte li capivo e li invidiavo: hanno uno scopo, oltre al sopravvivere dico. Glielo leggevo negli occhi e in un certo senso si, li invidiavo.

sabato 16 novembre 2013

#00 Sopravvivere nelle terre perdute

Non vivere, sopravvivere. Ho perso il conto di quante volte ho dovuto lasciare quelle che per me era diventata una casa e quante fottutissime volte ho perso chi era diventato la mia famiglia, chi mi aveva dato una speranza, una piccola illusione che mi faceva pensare che forse qualcosa si poteva ancora costruire. Perché per vivere o meglio sopravvivere qui nelle terre perdute devi continuamente ricominciare tutto da capo. Perché magari trovi un posto relativamente sicuro, una casa, un piccolo villaggio con un pozzo o magari una sorgente vicina. Se sei bravo e fortunato trovi anche il modo di procurarti un po' di cibo con regolarità e con metodo e organizzazione riesci a difenderti i morti. Poi arriva un giorno, perché quel giorno arriva sempre cazzo sempre in cui non ce la fai, in cui sono troppi o ti prendono alla sprovvista e devi scappare e magari devi scegliere di lasciarti alle spalle gli amici, sai che se aspetterai un attimo di troppo le persone anzi, quelle che erano le persone che fino ad un minuto fa condividevano la vita con te saranno un altro morto il cui unico scopo è quello di mangiarti. Perché qui nelle terre perdute devi sempre scegliere tra te e qualcun altro, non c'è spazio per i buoni sentimenti. Non è posto di eroi questo.  

venerdì 15 novembre 2013

Il mondo di Sine Requie

Il 6 Giugno 1944 il mondo sprofondò nel più oscuro degli inferni. Nel Giorno del Giudizio i Morti iniziarono la loro caccia contro il genere umano.

Adesso è il 1957, il mondo è divenuto un ammasso di macerie, dove i pochi superstiti cercano di resistere alla fame dei Morti. Poche nazioni, rette da crudeli dittature, sono sopravvissute.
In Germania è sorto il IV Reich, un regno di orrore e follia, di freddi esperimenti genetici volti alla creazione della razza eletta e di armi terrificanti.
La grande Russia è sepolta sotto le titaniche città di metallo del Soviet, governate dall’inumano calcolatore chiamato Z.A.R. e dalle sue biomacchine.

L’Italia, ribattezzata Sanctum Imperium, è governata da Papa Leone XIV e dai suoi Inquisitori.

In queste terre anacronistiche i roghi sono tornati ad ardere la carne umana.
Il futuro più buio che l’uomo potesse immaginare è diventato la più mostruosa delle realtà. Questo è il mondo di Sine Requie.



Nessuna pietà

Nessuna tregua


Solo cieca ferocia